PROSPETTIVE POSITIVE PER IL MERCATO DEGLI ALIMENTI E DELLE BEVANDE PER I CONSUMATORI ALLERGICI

 
La prevalenza delle allergie alimentari è in costante crescita e le percentuali di allergie, sensibilità o intolleranze alimentari auto-riferite comprendono una parte rilevante della popolazione totale.
Nel 2020 e nel 2021, la pandemia ha avuto un effetto significativo sugli acquisti alimentari dei consumatori e sui loro desideri relativi alla salute e al benessere.

Packaged Facts riporta che molteplici persone hanno scoperto di avere un'allergia o un'intolleranza/sensibilità alimentare durante la pandemia, inducendole a cercare più spesso alimenti “allergy friendly”. Tale tipologia di alimenti e bevande si suppone che dovrebbe crescere fino al 2026 a causa della maggiore consapevolezza dei consumatori in merito a tali tematiche; inoltre, questi cibi enfatizzano le caratteristiche derivate dall’essere privi di alcuni ingredienti allergenici a cui si aggiungono, talvolta, certificazioni di terza parte, come la spiga barrata per gli alimenti senza glutine.

I prodotti che sono privi dei maggiori otto allergeni (uova, pesce, latte, arachidi, crostacei, soia, frutta a guscio e grano) secondo la normativa statunitense, sono di fondamentale importanza per chi soffre di allergie alimentari e allo stesso modo i prodotti privi di altri allergeni, quali sesamo, solfiti e senape.

I prodotti per allergici sono i più importanti per i consumatori che hanno allergie alimentari diagnosticate in grado di causare reazioni avverse come anafilassi, formicolio o prurito in bocca, orticaria, eczema o gonfiore. L'anafilassi è una reazione grave e potenzialmente mortale che si verifica entro pochi secondi o minuti dall'esposizione ad un allergene e che richiede un tempestivo trattamento medico. Gli alimenti adatti agli allergici sono validi anche per il numero molto più grande di persone che hanno intolleranze o sensibilità alimentari, correlate a sgradevoli sintomi digestivi.

Secondo lo studio di Packaged Facts, il 14% degli intervistati adulti riferisce di avere un'allergia alimentare, mentre il 23% di essere intollerante o sensibile a certi alimenti: tutto ciò rivela che un'ampia minoranza di consumatori evita almeno in parte determinati ingredienti alimentari.

Inoltre, alcuni pensano di avere una intolleranza o allergia alimentare anche se nella realtà non è vero; invece, altri consumatori evitano alcuni allergeni come il glutine, il latte o la soia dal momento che non li apprezzano, in quanto li considerano non salutari o quantomeno hanno una percezione negativa nei loro confronti.  
Pertanto, il mercato degli alimenti “allergy friendly” si rivolge a un pubblico molto più ampio di quanto suggerisca il nome stesso.
FONTI: ICE ITALIA, PR NEWSWIRE
 
 
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